MILANO – Nei giorni scorsi la quasi totalità dei produttori di software assicurativo del mercato italiano ha costituito l’associazione SHARE e nominato presidenteGiuseppe Gulino, General Manager di Plurisoft, azienda specializzata nella fornitura di preventivatori RcAuto e Ard agli intermediari. Lo abbiamo intervistato per capire quali sono le motivazioni che hanno determinato la scelta di costituire un’associazione di questo tipo e quali gli obiettivi che essa si pone.
Presidente, perché aziende che operano nello stesso settore professionale hanno sentito l’esigenza di costituire un’associazione?
Credo che software house che operano in maniera verticale come le nostre nel settore assicurativo, debbano avere due requisiti fondamentali, competenza informatica abbinata a competenza assicurativa e, strettamente legato a questo, debbano sapere quali sono realmente i processi che governano le aziende nostre principali clienti: gli intermediari, le Compagnie, le agenzie di assicurazione ed i broker. Purtroppo questi processi sono strettamente legati a normative, leggi, ed obblighi che spesso cambiano in maniera repentina, e che costringono i produttori di software assicurativo a cambiare i propri software per seguire dinamiche che spesso, pur pensate con intento positivo, si rivelano molto distanti da quella che è la realtà quotidiana. Tutto questo si traduce in un enorme dispendio di tempo e denaro da parte degli intermediari e di noi produttori di software, che va ad incidere anche sul servizio offerto al cliente. Per cui abbiamo ritenuto che associandoci avremmo potuto essere gli interlocutori giusti per la definizione degli “standard” di comunicazione nelle opportune sedi istituzionali e di categoria. Siamo convinti che la definizione di uno standard tecnico ed informatico definito e condiviso, che regolamenti i processi utilizzati dagli intermediari e da chi opera nel settore assicurativo, aiuterebbe sensibilmente il lavoro di tutti gli attori coinvolti e alzerebbe la qualità del servizio offerto anche al consumatore finale.
Posto quindi che siate riusciti a individuare un denominatore comune, come potrete garantire nel tempo la necessaria competizione tra i soci?
Credo che in tutti i contesti la “differenza” la facciano sempre le persone ed il modo di interagire e relazionarsi tra loro, personalmente ritengo che la sensibilità condivisa dimostrata di fronte a questa problematica relativa alla definizione di uno standard uguale per tutti, sia davvero la base dalla quale partire. Rimanendo nel contesto associativo, abbiamo esempi, anche importanti, di associazioni di imprese che sono riuscite a creare valore associandosi e interagendo in maniera intelligente tra loro. Sicuramente i propositi comuni sono tali da poter garantire la necessaria e sana competizione che, non dimentichiamo, crea sempre valore aggiunto a quello che poi è il prodotto finale fornito al cliente.
Quali sono le finalità immediate che intende perseguire Share e quali quelle di più lungo termine?
Nell’immediato dovremo definire alcuni aspetti operativi e organizzativi al nostro interno, per poi gettare le basi per un dialogo costruttivo con le associazioni, gli enti e le Autorità interessate alla piena attuazione e regolamentazione della 221/2012. Non crediamo esista una volontà di boicottare la norma, ma è possibile che i problemi di carattere tecnologico siano stati sottovalutati, o non considerati prioritari. Nel medio e lungo periodo ci poniamo l’obiettivo di far crescere la cultura informatica tra gli operatori del settore assicurativo.
Ritiene che anche l’Antritrust possa essere interessata alla realizzazione di uno standard di mercato che favorisca il ritorno dei dati informatici alle agenzie?
Assolutamente si; la legge appena citata mira a fornire impulso alla concorrenza attraverso l’eliminazione di ostacoli di carattere tecnologico, quindi è sicuramente di interesse per l’AGCM. Inoltre non dimentichiamo che il servizio che le software house associate erogano agli intermediari di assicurazione è strettamente collegato al servizio che gli stessi forniscono poi al consumatore finale del prodotto assicurativo, pertanto la creazione di standard di mercato, così come la cooperazione tra piattaforme, sono di fondamentale importanza per mantenere elevato il servizio agli assicurati.
Chi sono gli interlocutori del mercato con i quali intendete intrattenere un rapporto privilegiato?
Senza dubbio dovremo confrontarci con le associazioni di intermediari e compagnie (i clienti delle software house nostre associate), ma anche con le autorità di settore che devono regolamentare e vigilare. Come detto, le aziende che rappresento hanno tutto l’interesse alla piena attuazione di norme che sono rimaste fino ad oggi inapplicate, per questo a breve chiederemo un primo incontro in Ivass e AGCM per valutare le loro disponibilità ad un confronto su questi temi.
Intervista completa su SNA Channel ( http://www.snachannel.it/index.php/component/k2/item/1313-intervista-al-neo-eletto-presidente-di-share-l-associazione-delle-software-house-che-operano-nel-settore-assicurativo )